Giorgio Tardonato

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La bellezza del cosmo assume un particolare valore se esaltata dall’opera di chi sa cogliere l’unione fra la forma artistica creata dalla mano dell’uomo e un’altra forma d’arte, dal sapore arcano, fatta di galassie, remoti sistemi solari originata dal cosmo stesso.

La meraviglia creata dalla natura giunge ad intrecciarsi a quell’infinito stupore che alimenta gli interrogativi dell’essere umano fin dalle sue origini, spingendolo alla ricerca di quel mistero che ha dato origine a tutto ciò che ci circonda, si coniuga alla forza creativa, alla sete di scoprire sempre nuove prospettive, che è propria dell’essere umano e dà origine ad un’eccezionale forma d’arte di cui Tardonato è eccellente demiurgo. La corrente della Space Art, che ha per tema la rappresentazione dello spazio e si basa su un legame antico ed essenziale quello della scienza con l’arte, trova nell’opera dell’artista e astrofilo Giorgio Tardonato una delle sue più felici espressioni. Attraverso quella genuina intuizione che fa convivere l’artista con l’appassionato uomo di scienza, Tardonato ci accompagna in un viaggio alla scoperta dell’universo, generatosi obbedendo a leggi misteriose che l’uomo vuole scoprire da sempre, ma che forse non basta piegare ai dettami della propria razionalità per comprendere a fondo, perché la bellezza e la perfezione che le regolano sono qualcosa di troppo complesso per tradursi in sole equazioni matematiche.

Il percorso costruito da Tardonato attorno alla Space Art lo ha portato negli anni a costruire una carriera artistica coerente e culturalmente ineccepibile, grazie alla padronanza e disinvoltura con cui si serve di svariate tecniche per meglio dedicarsi al significato delle sue opere, quel significato ricco di visioni cosmiche e di suggestioni legate al mito della creazione. L’esperienza che si prova nel visionare le sue opere è quella di una lezione di astronomia dettagliata nei minimi particolari. Certamente unico nel suo genere, ci presenta una visione astronomica icastica e fedele, nulla di irreale, ma vedute riscontrabili con un buon telescopio. Partito con la tecnica ad olio negli anni ottanta, la splendida Galassia NGC 1365 ne è l’esempio più eclatante, lavorata a pennello e spatola.

Possiamo riscontrare un’evoluzione nel corso dei decenni verso una forma anticonvenzionale, su tela di cotone e lavori a pennello, con inoltre l’uso di resine, foglia d’oro, rame ed alluminio; tutti materiali che consentono lui di creare una sorta di tridimensionalità che caratterizza la sua opera in modo inequivocabile, una costante ricerca della perfezione e del dettaglio, lo portano a sviluppare lavori quali il Primo Grande Radiotelescopio, il telescopio spaziale Hubble. Tra le ultime e più sensazionali opere realizzate dall’ artista vi è il nucleo di Antennae, grandioso polittico in sei parti, dalle ricche velature di colore, in grado di condensare in sé tutto lo stupore per la bellezza e la perfezione dell’universo. Due galassie, distanti 60 milioni di anni luce da noi, arrivano a scontrarsi in un evento dalla durata eccezionale, di un miliardo di anni, nel corso del quale le stelle di NGC4038 e NGC4039 si mescolano, senza mai entrare in collisione. I loro bracci innescano spettacolari processi di formazione stellare in cui vortici di polvere e gas diventano il cuore pulsante della creazione millenaria, che, giunti a noi già vecchi di 60 milioni di anni, non possono non ammaliarci e suscitare grandi interrogativi e dilemmi.

Altra opera di recente creazione, è la stazione spaziale internazionale ISS, punto d’arrivo del progresso raggiunto dall’umanità dal quale partiranno le prime missioni interplanetarie. Le origini dell’umanità stessa sono ben rievocate dalla figura del nostro pianeta, dal quale si staglia nell’universo la mole perfetta della ISS, promessa per il genere umano di superare i propri stessi orizzonti.

 

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